Giuseppe Chiari è stato compositore, performer e artista concettuale strettamente collegato al Gruppo 70 e al movimento internazionale Fluxus. E‘ stato il protagonista di un’espressione creativa che si intreccia con quella di vari intellettuali, tra cui John Cage. La sua espressione artistica parte dal minimalismo e influenza in maniera sostanziale la scena artistica e musicale degli anni Sessanta a Settanta.
Attraverso oggetti, fotografie e opere a parete - l’esposizione presenta la produzione di Chiari in chiave contemporanea, rendendo visibile quanto sia stato un precursore di un certo tipo di arte concettuale. Le sue opere comunicano con lo spettatore in maniera vivace, con i colori e con una sonorità che rimandano spesso al mondo della musica contemporanea, classica e jazz. Chiari riesce in maniera miracolosa a trattare la musica come pittura e viceversa e a trasformare gli oggetti musicali in artefatti e viceversa. Gli strumenti musicali, gli spartiti, i manifesti concertistici sono tali e quali, ma sono anche quadri. Le melodie sono anche pitture. Chiari ha tolto le frontiere tra il suono, la parola e il colore, creando una musica visiva che emoziona e segue una sua personale estetica. Elementi tipici del linguaggio di Chiari sono riscontrabili anche nell'artista slovaco Milan Adamčiak.
Curatori: Laura Morandi, Milan Mazúr
Inaugurazione: 16. 5., ore 17:00
con la partecipazione della musicista e perfomer Chiara Saccone.