Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 – Milano, 2006) è stato tra i più importanti artisti italiani del Novecento. E 'diventato famoso nel mondo soprattutto per i suoi décollage, con i quali, come inventore di questa tecnica artistica, reagisce al crescente benessere della popolazione, al consumismo e all'influenza dei Mass media dal dopoguerra in poi. Con il suo lavoro aderisce ai movimenti del Nouveau réalisme e della Pop Art internazionale.
"Strappare i manifesti dai muri è l’unica rivalsa, l’unica protesta contro la società che ha perduto il gusto dei mutamenti e delle trasformazioni strabilianti. Io incollo i manifesti, poi lo strappo: nascono forme nuove, imprevedibili. Ho abbandonato la pittura da cavalletto per questa protesta. Se avessi la forza di Sansone incollerei Piazza di Spagna, con certe sue tinte autunnali, morbide e tenere, sui piazzali rossi al tramonto del Gianicolo. Voi direte: “Non fai che divagare. Spiegaci, piuttosto, i tuoi quadri che non sono molto intellegibili”. Ebbene, si tratta di una ricerca; di una ricerca che si affida non all’estetica, ma all’imprevisto, agli stessi umori della materia. (…) Io strappo i manifesti, prima dai muri, poi dalla base del quadro; quanto gusto, quanta fantasia, quanti interessi si accumulano, si urtano e si avvicendano dal primo all’ultimo strappo. Non si tratta di colori astratti messi a confronto, ma di colori con una loro linfa, uno spirito; per così dire una vitalità."
Creare opere con manifesti cinematografici iconici strappati dai muri delle strade trova il riconoscimento di critici, collezionisti e galleristi.